Un evento che fa parte della rassegna "Aspettando Radici del Sud" e che ha posto l'attenzione sui due territori di Gioia del Colle (con il suo Primitivo) e di Oliena (con il suo Nepente).

Il clima, i terroir, e i vigneti sono stati al centro dell'attenzione dei ricercatori, produttori e giornalisti partecipanti.

Il cambiamento climatico, la scarsità d'acqua, le improvvise piogge torrenziali e soprattutto il surriscaldamento, espongono il settore agricolo sempre più a numerose criticità, inclusa la variazione o l'assenza di escursioni termiche. Ma i ricercatori del CREA, centro ricerca viticoltura ed enologia, attraverso un confronto tra i due territori, hanno ipotizzato quali potrebbero essere le soluzioni o le sperimentazioni da adottare, come l'inerbimento o nuovi sistemi di impianto, ad esempio. Ma sarebbero solo alcune delle ipotesi messe in campo dai ricercatori e produttori intervenuti oltre ad altre soluzioni prese in considerazione. Di questo e altro ha discusso il Professor Lugi Tarricone e Vittorio Alba, dell'Istituto CREA, suscitando grande interesse tra il pubblico delle due master class e tra i vignaioli presenti.

Durante le degustazioni, curate dal critico enogastronomico Giuseppe Barretta e dal giornalista Maurizio Valeriani, direttore della testata giornalistica vinodabere.it, dai produttori di Ascos associazione produttori del Nepente di Oliena, Bastiano Pugioni (presidente) e Tonino Arcadu, dall'attuale vice presidente e dall'ex presidente del Consorzio di tutela del Primitivo Gioia del Colle, Pasquale Petrera Donato Giuliani, da Nicola Campanile, curatore dell'evento e di Radici del Sud, dal Presidente Massimo Tripaldi di Assoenologi PBC e da Gianluigi Cesari del CIHEAM di Bari è emerso che l’attuale panorama del Cannonau di Oliena, piuttosto variegato, è influenzato sia dalle scelte di vinificazione di ogni produttori che dalle caratteristiche pedoclimatiche di ogni vigneto. Ma i comuni denominatori sono senz'altro due: agilità e freschezza oltre all’approccio più moderno sulle produzioni. Mentre altri, più fedeli alla tradizione, hanno rivelato vini dotati di eccellenti qualità di freschezza, colori luminosi, profumi intensi, ma senza eccessi di maturità del frutto.

Mentre buona parte dei Primitivo hanno evidenziato il risultato di un percorso intrapreso da tempo, mostrando, pur tra le peculiarità della terra d’origine e la genetica della vite, una tendenza ad un frutto più giovane e fresco che rende ogni sorso lungo e disteso; altri hanno confermato la presenza di un frutto maturo che tende ormai sempre più all’eleganza; altri ancora si sono distinti per austerità sia al naso che al palato. Insomma due vitigni che dimostrano una sorprendente evoluzione nonostante i problemi di gran peso illustrati e le due master class ne sono la prova evidente visto il grande entusiasmo e la buona affluenza di addetti ai lavori e appassionati, ulteriormente rafforzata con l'apertura al pubblico dei banchi di assaggio dei vini dei due territori e del buffet offerto dal Consorzio della Mozzarella Dop Gioia del Colle e dal Caseificio Gioiella.

L'evento si è svolto nel suggestivo chiostro del comune di Gioia del Colle, protetto dalle intemperie grazie a una copertura a cupola. Il successo dell'iniziativa non sarebbe stato possibile senza la sensibilità e l'interesse dell'assessore Lucio Romano, del Sindaco Giovanni Mastrangelo e grazie al contributo del Consorzio di tutela del Primitivo DOP Gioia del Colle, del Consorzio della Mozzarella Dop Gioia del Colle e dell’Ascos associazione produttori del Nepente di Oliena.

Ufficio stampa Radici del Sud

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