Degustazione Brut Rosè metodo classico di Rosa del Golfo - La cantina più rosa d'Italia

La costa jonica salentina, soprattutto quella più meridionale, vanta tra le più belle spiagge della Puglia e dell’Italia intera. Bagnata dalle acque cristalline del golfo di Taranto, il tratto leccese che va da Punta Prosciutto, nel territorio di Porto Cesareo, fino a Santa Maria di Leuca, nel comune di Castrignano del Capo, passando per le marine di Nardò e Gallipoli, è un susseguirsi di baie sabbiose, composte da granelli fini e bianchi, intervallate da basse scogliere, grotte marine e spalleggiate da rigogliose pinete e da arbusti tipici della macchia mediterranea. Parte di questo litorale gode della protezione del Parco Regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano. 

L’azione dei venti meridionali che spirano dal mare, garantendo estati calde e inverni miti, influiscono in maniera decisiva la coltivazione dell'ulivo e della vite, donando quel tipico aroma salmastro che ritroviamo nei frutti, e che si traduce in sapidità nel vino. A proposito di viticoltura, in questa porzione costiera del basso Salento insistono numerose DOC: Leverano, Nardò, Galatina, Copertino, Alezio e Matino. Secondo il modesto parere del sottoscritto, si potrebbero inglobare tutte in un’unica denominazione, ad esempio Basso Salento Jonico. Tutte le suddette denominazioni hanno il Negroamaro quale vitigno più importante, che dà origine a vini di grande pregio.

Il Negroamaro è uno di quei vitigni eclettici che si presta ad essere vinificato non soltanto in rosso, definendo vini robusti e complessi, ma anche e soprattutto in bianco, con brevi macerazioni sulle bucce, per dare vita ai famosi vini rosati, sapidi e profumati, vero vanto di questo territorio. Spesso, in concomitanza al Negroamaro vi è una parte di Malvasia Nera, altra tipica varietà del territorio leccese, che conferisce morbidezza al prodotto finito.

Un’azienda che punta molto sul Rosè è sicuramente Rosa del Golfo che ha sede ad Alezio ma ha vigneti anche a Salice Salentino, (la più famosa DOC della provincia di Lecce), Veglie, Campi Salentina, Sannicola e Parabita. La scelta del nome è quanto mai azzeccata, definendosi la cantina più rosa d’Italia. Ovviamente, si producono altre tipologie, anche da uva Primitivo, ma il tratto aziendale inconfondibile è il colore del fiore più bello. Non a caso il Vigna Mazzì, rosato prodotto da Negroamaro e parte di Malvasia Nera, è il vino dell’azienda che ha ottenuto i migliori riconoscimenti (leggi qui), come le "quattro viti" della guida Vitae assegnate dai degustatori dell'Associazione Italiana Sommelier. C’è però un altro prodotto che sta dando grandi soddisfazioni all’azienda di Alezio, che suscita l’interesse di molti appassionati, pronti a sperimentare qualcosa di diverso, e che si sta facendo largo nel mercato soprattutto nel periodo delle festività di fine anno: il Brut Rosé.

Questo prodotto coniuga la tradizione salentina nel realizzare grandi rosé con la storica attività della famiglia Calò, proprietaria dell'azienda, di commercializzare Champagne in tutt'Italia sin dagli anni 30 del secolo scorso. Nasce così il primo spumante rifermentato in bottiglia nel Salento.

Il Brut Rosè di Rosa del Golfo è uno spumante metodo classico prodotto a partire da un blend di Negroamaro e Chardonnay, uve coltivate in agro di Alezio. La presa di spuma è effettuata in bottiglia aggiungendo il liqueur a base Vigna Mazzì, con una permanenza sui lieviti di 30 mesi prima della sboccatura e ricolmatura con lo stesso vino. La gradazione alcolica ottenuta alla fine del procedimento è intorno al 12 % Vol.

Lo spumante si presenta alla vista con un colore rosa tenue e scintillante, con fini bollicine che permangono a lungo nel calice; all’olfatto si possono percepire i tipici aromi di piccoli frutti a bacca rossa e delicate note floreali di viola appassita; al gusto denota una discreta morbidezza, una buona sapidità ed una spiccata freschezza che rendono piacevole la beva. Io l’ho ritenuto azzeccato come aperitivo e per accompagnare gli antipasti misti, dal classico tagliere di salumi e formaggi fino alle tartine al salmone e uova di lompo, per il pranzo di Natale, ma si presterebbe bene anche come abbinamento ai piatti a base di pesce e di crostacei o di carni bianche.

La Puglia, pur non avendo una tradizione spumantistica, si sta rilevando sorprendentemente portata per le bollicine, quando alla base vi sono le condizioni per creare prodotti di alta qualità, a partire dalle uve e soprattutto alla sapienza e all'impegno dei giovani enologi. Non per nulla nella nostra regione son sempre più i produttori che scommettono su questa tipologia, tanto che proprio in questi giorni si sta tenendo una rassegna itinerante dedicata alle bollicine, organizzata dall’Associazione Donne del Vino di Puglia: Bolle di Puglia Experience.

Come dico sempre alla fine di ogni anno, ai botti dei petardi preferisco quelli dei tappi. Colgo l’occasione per augurare a tutti un 2024 prospero, roseo e spumeggiante. Prosit!

Paolo Bargelloni

Scheda prodotto:

Brut Rosè metodo classico - vino spumante di qualità - Rosa del Golfo - Alezio (LE)

Vitigni: blend di negroamaro e chardonnay di due annate

Anno di sboccatura: 2022; gradazione alcolica: 12,5%; formato bottiglia: 75cl.

Degustato nel mese di dicembre 2023; temperatura ideale di servizio: 8 - 10°C.

Prezzo medio in enoteca 16 euro.